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Le feste dei patroni San Tobia e San Sebastiano

La Confraternita della Misericordia di Firenze vanta ormai quasi otto secoli. Essa nacque ad opera di un gruppo di persone motivate da spirito solidaristico con lo scopo di alleviare le sofferenze altrui.

Come santo protettore i fratelli scelsero  san Tobia, “patriarca dei poveri”, la cui festa (23 settembre) era caratterizzata dalla celebrazione di una Messa solenne “per l’anima di tutti” seguita da una “processione fuora con quattro torchi e colle croci” alla quale poteva partecipare chiunque.

Statuti del 1501, San Tobia seppellisce un defunto, dettaglio

Dopo un periodo iniziale durante il quale i fratelli si erano dedicati a tutte le opere di misericordia evangeliche (dare da mangiare agli affamati, vestire i nudi, occuparsi degli orfani, ecc.), ben presto si dovettero misurare con una delle più grandi tragedie della storia  europea: la peste nera.

Per rispondere prontamente all’emergenza sociale e sanitaria i volontari della Confraternita decisero di dedicarsi in particolare al trasporto dei malati negli ospedali e lazzaretti e a seppellire i morti, anche – o soprattutto – quelli abbandonati.

Avvenne così che al primo patrono, san Tobia, venne affiancato già nei primi anni del Cinquecento il santo protettore degli appestati San Sebastiano.

Infatti, già a partire dal 1504, nei documenti dell’archivio della Confraternita si trovano notizie di stanziamenti fatti per la celebrazione della festa di San Sebastiano.

Anche della distribuzione dei pani benedetti, i  “panellini”, si ha notizia sin dai primi decenni del secolo XVI.

La proclamazione ufficiale a patrono della Misericordia avviene nel 1575 nel capitolo 27 degli Statuti: “Ancora vogliamo e ordiniamo che il giorno di Santo Bastiano sia honorato dalla nostra Compagnia per essere nostro avvocato “.

Ed è da allora che, il 20 gennaio di ogni anno – questo il giorno dedicato a “San Bastiano”  – nella centrale sede di piazza Duomo  i fratelli della Misericordia organizzano  veri e propri festeggiamenti coinvolgendo, oltre ai propri ascritti, l’intera cittadinanza.

I festeggiamenti iniziano, ancora oggi, con la celebrazione della Messa nell’Oratorio della Misericordia. Durante la celebrazione liturgica, aperta a tutti, avviene anche la benedizione dei cosiddetti  “panellini”, panini oggi imbustati che durante il resto della giornata vengono offerti a chi li desidera sia in sede di piazza Duomo che in altri luoghi della città (sedi distaccate, ospedali, ospizi per anziani, strutture per disabili, parrocchie, scuole ed altri luoghi).

Festa di San Sebastiano, distribuzione del pane benedetto, 20 gennaio 1952

Terminati i festeggiamenti religiosi iniziano quelli all’interno della sede posta dirimpetto al Campanile di Giotto con un rinfresco aperto a tutti e, per chi vuole, la visita gratuita ai più caratteristici locali della sede e del Museo della  Confraternita.

I festeggiamenti di San Sebastiano, caratteristici non solo perché ormai secolari, ma anche perché si svolgono nel centro della città, hanno avuto – ed avranno – anche dei momenti particolarmente rilevanti sotto il profilo artistico e culturale visibili a tutti. Infatti, per San Sebastiano l’ingresso all’Oratorio viene appositamente adornato; oggi con una serie di addobbi floreali e di tessuto; fino a qualche anno fa con l’ausilio di un padiglione di fatture e forme diverse seguendo i  gusti del tempo.

Panellini di San Sebastiano benedetti in sacchettini di carta pronti per la distribuzione