“Inventario di robe trovate indosso ai morti”
Per gli anni 1769-1870 esiste in archivio una raccolta di “inventari di robe trovate indosso ai morti” traspostati dai fratelli della Misericordia dal luogo del sinistro in Compagnia. Si tratta di dettagliati elenchi, sia dei vestiti portati dai defunti al momento dell’improvviso decesso, che di tutti gli altri oggetti in loro possesso presenti nelle tasche o borse trovate sul posto. L’insieme di queste “robe” doveva essere conservato con cura e consegnato, su specifica richiesta, ad eventuali partenti autorizzati muniti di documenti in grado di testimoniare il grado di parentela con la persona defunta.
Le persone defunte, uomini e donne, erano molto diverse fra di loro sia per età che per estrazione sociale e provenienza. Scorrere gli elenchi dei loro indumenti e degli oggetti in loro possesso al momento della morte, è altamente istruttivo.
A titolo esemplificativo riportiamo il caso di Gaetano Eduard Poublon, morto nel 1819 “in compendio” (improvvisamente) in una stalla dell’Albergo di San Luigi “nelle Vignie Nuove”:
Ecco l’inventario delle sue “robe”:
“A dì 11 dicembre 1819
Inventario della roba trovata indosso al cadavere di monsieur Poublon, morto in compendio a ore 5 e ½ di questa mattina, nella stalla dell’Albergo di San Luigi posto nella Vigna, popolo S. Trinita:
Una camicia di tela;
Un paro pantaloni di pelone bigio fango;
Una veste da camera a soprabito di pelone simile;
Un paro di scarpe;
Una pezzola di seta turchina;
Una borsettina per uso di denari di seta a maglia verde ricamata con delle margheritine bianche con cerniera d’acciaio e scrittovi con le medesime margheritine Edouard Poublon entrovi;
- Un Luigi doppio d’oro di granchi quaranta;
- Un Luigi scempio d’oro di franchi venti;
In una tasca della veste da camera ritrovato:
- Lire dodici soldi undici e danari otto in moneta d’argento.
Un paro d’occhiali con molle legati in argenti;
Un anello a cerchio lavorato d’oro.”
Dal Registro dei casi e morti si evince che si tratta di “Poublon Gaetano Edoardo di anni 38, nativo di Gand [Belgio], inpiegato nello Tesoro pubblico di Sua Maestà il Re dei Paesi Bassi [Guglielmo I]” domiciliato, al momento della sua morte, in un albergo del quartiere di Santa Maria Novella.
Sposato con Marie Thérèse Caroline Bertrand, rimasta in patria, i suoi effetti personali verranno consegnati all’autorità giudiziaria incaricata di indagare sulle circostanze della morte accidentale.
Uomo di mondo, elegante e di gusti raffinati (si pensi al borsellino ricamato) l’impiegato regio Poublon si era dilettato anche nella scrittura dando, poco di morire, alle stampe un libretto dal titolo Mélanges de poésies et de prose che ancor’oggi si trova a Firenze nella sua Biblioteca Nazionale Centrale (https://books.google.it/books?vid=IBNF:CF005835788&redir_esc=y)https://books.google.it/books?vid=IBNF:CF005835788&redir_esc=y)