L’archivio storico della Ven. Arciconfraternita della Misericordia di Firenze è uno scrigno documentario di tutti rispetto. Si tratta di un insieme di pergamene, registri, filze ma anche stampe, immagini, libri, medaglie, vesti e molto altro ancora conservato in vari ambienti della Misericordia fiorentina il cui scopo, da secoli, consiste nel prendersi cura degli “ultimi” (pestosi, affamati, emarginati, imprigionati). Dall’uso delle “zane” (ceste dorsali) per il trasporto di feriti o malati, alla redazione di un “manuale contro la peste” del medico Buonagrazia, dalla distribuzione di doti alle “povere fanciulle” all’accompagnamento dei condannati a morte: tutto questo, e molto altro, è minuziosamente documentato nelle carte confraternali.
Lo stato e la dislocazione attuale della documentazione archivistica della Confraternita riflette, in parte, le sue vicende storiche e istituzionali, in particolare in relazione agli spostamenti delle sedi avvenuti nei primi secoli di vita prima di approdare, nel 1576, alla sede definitiva di piazza Duomo (a tal proposito si veda in “Attività editoriali” il contributo “Le sedi dell’Istituzione. Da piazza San Giovanni a piazza Duomo”).
Infatti, la maggior parte delle carte prodotte dal 1321, anno di acquisizione della prima sede, al 1489, anno dell’abbandono dei locali di piazza San Giovanni per la costituzione della Nuova Misericordia, rimasero all’epoca nella sede abbandonata. Lì si andarono a sommare ai documenti che la Compagnia del Bigallo, ormai divenuta unica proprietaria del complesso confraternale, andava producendo da quel momento in poi. A metà del Cinquecento, per volere del duca di Firenze, Cosimo I de’ Medici, la Compagnia del Bigallo perse la sua autonomia e divenne una magistratura del ducato fiorentino; nel 1776 venne soppressa per volere del granduca Pietro Leopoldo di Lorena e l’intera documentazione che si trovava nella sede (quindi sia le carte della Misericordia prima della fusione del 1425, che quelle prodotte nel periodo di associazione Misericordia/Bigallo che, infine, quelle del post distacco prodotte dal Bigallo), venne raccolta e portata in Archivio di Stato di Firenze dove si trova ancora oggi nel fondo Compagnia poi Magistrato del Bigallo.
Tuttavia, non tutti i documenti rimasero al Bigallo: i fratelli della Nuova Misericordia al momento del distacco del 1489 portarono con sé alcuni registri ritenuti particolarmente significativi; in particolare le quattro matricole, una per quartiere, con l’elenco dei nomi degli ascritti e delle ascritte iniziate nel 1361 e un Libro delle possessioni con l’elenco dei benefattori, uomini e donne, della Confraternita dal 1331 in poi. Matricole e libro delle possessioni si trovano oggi nell’archivio storico di piazza Duomo (si veda l’inventario on-line).
I documenti prodotti dal distacco del 1489 al 1576, con qualche lacuna nei primi anni, sono stati conservati e trasferiti nella sede definitiva di piazza Duomo e riposti negli scaffali adibiti ad archivio. Scaffali che poi avrebbero accolto anche gli altri i documenti prodotti e/o ricevuti dalla nostra Compagnia dal Cinquecento ad oggi.
Nei secoli varie sono state le iniziative di riordino ed organizzazione delle carte. L’ultimo intervento di riordino dell’intero fondo, prima di quello attuale, risale agli anni ’20 del secolo scorso, quando il provveditore di allora incaricò un suo confratello, Ugo Morini (1861-1944) di professione bibliotecario, di “provvedere al riordinamento e alla compilazione dell’inventario”. Morini, studioso erudito e meticoloso, dopo “lungo e paziente lavoro” portò a termine l’incarico e consegnò due inventari sommari, uno per la sezione storica (documenti fino all’Ottocento) e l’altro per la sezione moderna (dall’Ottocento in poi) (si veda in “Approfondimenti” il contributo “Sedi e archivisti nei secoli”)(si veda https://archivio.misericordia-firenze.arianna4.cloud/percorsi-tematici/sedi-e-archivisti-nei-secoli/).
Nel 2011 l’amministrazione, nella figura dell’allora provveditore Andrea Ceccherini, decise di dare una svolta alla gestione dell’archivio e di conferire un incarico professionale per l’elaborazione di un inventario archivistico preceduto, ovviamente, da un complessivo riordino dell’intero patrimonio. Rivoltosi alla Soprintendenza archivistica per la Toscana, vennero così incaricate due professioniste, Laura Rossi e la scrivente Barbara Maria Affolter, supervisionate dalla funzionaria del settore, la dott.ssa Gabriela Todros.
Assieme alle modalità di riordino ed inventariazione venne individuato anche il prodotto informatico più adatto allo scopo (inizialmente Gea/Baicr, poi Arianna di Hyperborea) che permettesse il progressivo inserimento dei dati secondo le regole di descrizione internazionali [Isad (G)]. Questo ha permesso la realizzazione di una descrizione analitica sia dell’archivio storico della Ven. Arciconfraternita della Misericordia di Firenze che dei suoi fondi aggregati (Compagnia dei giornanti paganti, Società di Mutuo soccorso, Congregazioni per le preghiere di suffragio, Comitati pro ambulanza, ecc.).
I documenti appartenenti all’archivio storico della Misericordia sono quelli tipici di un’associazione solidaristica laica: statuti e regolamenti; verbali dell’attività deliberativa; documenti risultanti dall’attività del provveditore (compresa la corrispondenza generale); documenti relativi alla vita e all’attività degli ascritti (domanda di ascrizione, ruoli, documenti sulla “carriera” interna, sussidi, ecc.); documenti circa i dipendenti (domande di assunzione, concorsi, fascicoli personali, presenze); documenti relativi alle varie attività assistenziali (corrispondenza particolare, avvisi del provveditore, registri di presenza, relazioni dei responsabili, ecc.); documenti amministrativo-contabili (inventari, bilanci, entrate/uscite, debitori/creditori, giornali cassa, mandati, ecc.), carte dell’ufficio tecnico (mappe, relazioni), documenti della gestione dei cimiteri (camposanti di Pinti, cimitero di Soffiano), e molti altri ancora.
Serie a sé costituiscono le carte delle donazioni e dei lasciti. Queste ultime contengono in molti casi anche le carte personali dei testatori testimonianti le loro vite private e le loro attività professionali. Si tratta di nuclei documentari di grande interesse che permettono, a chi le consulta, a scoprire mondi inaspettati (sul punto si consulti il menu “Archivi negli archivi”).
Una parte a sé stante dell’inventario è riservata agli archivi aggregati ovvero a tutte le testimonianze relative all’attività di soggetti diversi rispetto la Misericordia. Si tratta, ad esempio, degli archivi delle “Congregazioni di suffragio” di grande importanza in epoche passate, ma anche del fondo della Società di mutuo soccorso fra i fratelli della Misericordia sorto alla fine dell’Ottocento ed operativo fino agli anni ’30 del XX secolo, dell’archivio della Federazione delle Misericordie poi Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia per gli anni 1899-1952, e di quello della Sezione ciclistica della Misericordia per citarne solo alcuni.