Fra gli oggetti più presenti nel nostro archivio figura, assieme alle stampe, una notevole quantità di targhe, spille e medaglie di varie epoche e provenienze. Accanto a quelle commissionate dalla stessa Misericordia in previsione di premiazioni, o altri momenti celebrativi, se ne trovano molte altre pervenute prevalentemente per eredità o donazione. Conservate in vario modo – con o senza contenitore (scatoline in pelle o cartone, sacchettini di vario materiale), affisse in appositi medaglieri o riposte in mobiletti portamedaglie più o meno eleganti -, rappresentano delle testimonianze di sorprendente contenuto informativo.
Un tempo di grande interesse, oggi non godono – ad eccezione di quelle sportive o ad honorem -, più di grande considerazione. Tuttavia, a chi ha la pazienza di osservarle con attenzione, le loro scritte e le loro immagini possono fornire spunti di riflessione di inaspettato valore.
Come per ogni altra testimonianza storica, per poterne affrontare un’analisi di un certo rilievo, bisogna prima governare i dati in esse contenute. Per fare questo è stata avviata una prima forma di catalogazione di ogni singolo manufatto (targa, medaglia, spilla ecc.). Affidato lo spinoso e delicato compito al nostro responsabile d’archivio, il capo di guardia Riccardo Beconcini, è iniziata così una lunga campagna di digitalizzazione e di censimento degli oggetti in questione. Fotografati uno ad uno, e schedati secondo i campi stabiliti in comune accordo con le archiviste, Beconcini ha rilevato i seguenti dati: tipologia (targa, medaglia, spilla ecc.), autore, iscrizione, tipo di immagine, materiale, numero esemplari, ev. contenitore, provenienza, ubicazione, note.
La maggior parte degli oggetti commissionati da o per la Confraternita contengono immagini relative ai suoi santi protettori, San Tobia e San Sebastiano.
Altre contengono il suo emblema, una croce affiancata dalla due lettere “F” e “M” (=Fraternitas Misericordiae), altre ancora enfatizzano eventi particolari come quella del 1905 a 50 anni dal devastante episodio di colera che vide in prima linea numerosissimi fratelli della Compagnia, un’altra del 1911 in occasione dell’inaugurazione della prima “ambulanza a motore” o, ancora, la medaglia del 1930 per l’inaugurazione del rinnovato Oratorio di piazza del Duomo dove, a sovrastare una “Madonna della Misericordia” con braccia alzate in segno di protezione, si staglia il nuovo soffitto ligneo costruito in “stile brunelleschiano”.
Altre ancora illustrano “servizi di carità” presentandoci, in questo modo, evocative scene di vissuto quotidiano. Questo, ad esempio, il caso di una targa (mm 60×108) dello scultore e medaglista Italo Vagnetti (1864-1933) che nel 1908 realizzò, su commissione dei festaioli Ippolito Niccolini senatore del Regno, Giuseppe Morando sacerdote e Alfredo Fabbri capo di guardia della classe degli artisti, una targa di sorprendente modernità. Si tratta della prima targa realizzata in occasione di una festa di san Sebastiano (20 gennaio) a rappresentare un “servizio” di soccorso. La scena elaborata da Vagnetti rappresenta due confratelli in veste, e con buffa calata, in atto di soccorrere una persona bisognosa per adagiarla su un cataletto a spalla, pronto per essere trasportato nel luogo ritenuto più opportuno. Una scena toccante di impianto sorprendentemente moderno. Altre medaglie seguiranno con episodi ispirati ai servizi svolti nelle strade fiorentine con fratelli impegnati in servizi di soccorso di vario tipo fino ad arrivare ai tempi attuali.